I dipinti e il pavimento restaurati

Il quadro raffigurante padre Cesare De Bus, nella prima cappella a destra, e quello di San Giovanni Battista, nella prima cappella a sinistra nella chiesa di Gesù Nazareno, in via Duchessa Jolanda 24, sono tornati allo splendore originario.

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La china su tavola che raffigura San Giovanni Battista nella prima cappella a destra

Entrambi furono dipinti negli anni 50 dal parrocchiano e pittore di origine tedesca Muller, quando era parroco padre Francesco Scrivano successore di padre Giuseppe Giacobbe, che nel 1902, con i confratelli– padre Antonio Vacchetta e fratel Francesco Rossino – aveva fondato la nuova comunità Dottrinaria nell’allora periferico quartiere Cit Turin a Torino per dare il via, nel 1904, alla costruzione della chiesa monumentale affacciata su piazza Benefica.

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Padre Cesare catechista: il loggiato sullo sfondo riprende lo stile architettonico della chiesa di Gesù Nazareno

Una settantina d’anni dopo un’altra parrocchiana, la restauratrice Alessandra Vione ha ripulito la cornice in oro zecchino e restaurato le due chine su legno che raffigurano il fondatore dei padri Dottrinari – che sarà canonizzato nei prossimi mesi dal Papa – e san Giovanni Battista.

«Abbiamo anche installato nuovi fari per garantire l’illuminazione ottimale» racconta il parroco padre Ottorino Vanzaghi, mentre padre Rinaldo Battaglio, storica presenza a Gesù Nazareno, ricorda che «nella cappella di San Giovanni, dove sono le spoglie di padre Giacobbe, un tempo si celebravano i battesimi».

Alessandra Vione, dopo la scuola di restauro all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e ulteriori corsi di specializzazione, da quasi trent’anni restaura decorazioni, affreschi, facciate dipinte e tele affidandosi solo a materiali naturali con operazioni meccaniche per garantire reversibilità all’intervento. «Le cornici sono in legno scolpito e levigato, ricoperto con uno strato di gesso di Bologna e di bolo rosso, poi rivestito con foglie di oro zecchino. Il disegno delle cornici riprende quello delle guglie della chiesa. Entrambi i dipinti – spiega Vione – sono a china marrone su tavola. L’autore simulò con un fondo l’effetto di tavole quadrate unite, e con il tratto, invertendo talvolta il senso, ha reso benissimo i chiaroscuri. Nel quadro che raffigura padre Cesare il loggiato sullo sfondo cita l’architettura della chiesa».

Anche il pavimento ligneo dell’altar maggiore è stato levigato e lucidato.

Il pavimento ligneo dell'altar maggiore dopo la levigatura e lucidatura

Il pavimento ligneo dell’altar maggiore dopo la levigatura e lucidatura

La recuperata lucentezza evidenzia lo splendido disegno composto dagli elementi lignei.

Per contribuire a sostenere i costi dei restauri potete donare sia tramite Satispay sia con bonifico alla parrocchia.

De Bus santo, comunità in festa

La notizia in parrocchia è corsa veloce il 26 maggio, dal sito gesunazareno.it ai social oppure via telefono. Il beato Cesare De Bus, fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, i Dottrinari, ai quali è affidata la parrocchia di Gesù Nazareno in Torino, sarà proclamato santo. Cesare de Bus nacque il 3 febbraio 1544 a Cavaillon (Francia). Nel 1582, venne ordinato sacerdote e iniziò il ministero e l’apostolato catechistico, con un’attenzione particolare ai piccoli e ai poveri. Il 29 settembre 1592 a Isle-sur-Sorgue, fondò la Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana (Dottrinari). Morì ad Avignone (Francia) il 15 aprile 1607, giorno di Pasqua. Venne beatificato da Paolo VI il 27 aprile 1975.

I Dottrinari arrivarono nel 1902 nell’allora periferico quartiere Cit Turin e nel 1904 affidarono all’architetto Gallo la costruzione della monumentale chiesa neoclassica che affaccia su quella che tutti i torinesi conoscono come piazza Benefica.

vt_debus«La comunità – racconta il parroco di Gesù Nazareno, padre Ottorino Vanzaghi – vuole approfondire le opere di Cesare De Bus e farlo conoscere. Per noi Dottrinari la canonizzazione è un evento atteso da quattro secoli e desiderato perché innamorati del carisma del fondatore; seppe cogliere in pieno il dono di Dio e fu innovativo per il tempo in cui visse, incisivo per il luogo, antesignano per le metodologie che utilizzava».

Padre Ottorino ha maturato la vocazione proprio a Gesù Nazareno, all’interno del Movimento Eucaristico Giovanile, sino a scegliere di entrare nella Congregazione e diventare sacerdote. Dopo aver prestato il suo servizio a Grosseto in Toscana, Roma, Ranchi in India, Vittoria in Sicilia, Salerno in Campania, è tornato a Gesù Nazareno «che vive la grande fortuna di molti laici preparati e partecipi, animatori di una miriade di iniziative di evangelizzazione, di catechesi e a favore degli ultimi. Un forte spirito di comunità ci ha permesso negli ultimi anni di avviare la catechesi familiare che proprio padre Cesare suggeriva. Le famiglie – conclude padre Ottorino – sono evangelizzatrici, catechisti dei propri figli e in formazione permanente grazie a momenti di preghiera con la Parola, incontri biblici, esercizi spirituali».

Paola Ardissone riassume il sentimento di tutti i parrocchiani impegnati nella catechesi: «Padre Cesare è un modello di catechista ispirato, coraggioso e moderno. Ha saputo rinnovare la catechesi attraverso il legame con la Parola di Dio, l’attenzione ai più piccoli e l’utilizzo di metodi innovativi per i suoi tempi come i cartelloni dipinti, la musica, la poesia. In parrocchia, seguendo le sue orme, abbiamo cercato di diversificare le esperienze di catechesi per arrivare a tutti, affiancando a quella tradizionale la catechesi familiare, quella per i più piccoli e quella all’interno dei gruppi per i ragazzi più grandi. In questo tempo di pandemia abbiamo sperimentato nuove strade e, attualizzando il suo esempio, proposto catechesi “a distanza”, grazie al web e alla collaborazione delle famiglie».

Tra i parrocchiani più colpiti dalla prossima canonizzazione i membri del Movimento Familiare Dottrinario e della Fraternità della Parola. Il primo è composto da famiglie che condividono la spiritualità del padre Cesare: “Tutto in noi catechizzi, il nostro stile di vita sia così conforme alle verità insegnate da essere un catechismo vivente”. «Il riconoscimento della santità di padre Cesare – dice Grazia Interlandi Micheletti – è un dono e un mandato a farci santi in famiglia, spezzandoci gli uni per gli altri alla sequela di Cristo, per essere testimoni e quindi catechisti prima di tutto per i nostri figli e poi lì dove siamo e operiamo, in comunione di preghiera con tutte le altre famiglie del Movimento e con i religiosi e i laici della grande famiglia dottrinaria».

La Fraternità Dottrinaria della Parola è un movimento di santità di fedeli laici che, sull’esempio del padre Cesare, si sentono chiamati a fondare la loro vita sulla Parola di Dio accolta, pregata, contemplata, celebrata e testimoniata, in particolare ai piccoli e ai poveri. Nacque proprio a Gesù Nazareno, 25 anni fa. Ecco alcune voci: «Vivere questa gioia mi fa entrare nel cuore della mia vocazione e mi spinge a essere sempre più luce, sale, lievito nel mondo (Susanna); siamo felici e diciamo grazie al Signore di averci dato un grande catechista innamorato della Parola. Ora tocca a noi, insieme ai Padri Dottrinari, farlo conoscere e impegnarci a seguire il suo insegnamento (Speranza); abbiamo l’occasione di conoscere meglio la sua vita, la sua vocazione adulta, le sue opere, per trarne ispirazione per la nostra fede (Sonia).

Mauro Fresco su La Voce e Il Tempo del 7 giugno 2020

Messe con il popolo, ma si continua on line

Da lunedì 18 maggio sono ripresa le Messe con il popolo, nel rispetto di un rigido protocollo che garantisce le misure di contenimento e gestione dell’emergenza COVID19.

Anche con la ripresa delle celebrazioni in chiesa sarà possibile continuare a seguire la Messa online da casa sul sito www.gesunazareno.it come avete fatto in questi mesi con i vostri gruppi e le vostre famiglie.

In considerazione della situazione attuale – che nella nostra città è sicuramente migliorata, ma non ancora abbastanza per poter ritenere l’emergenza superata – crediamo sia importante evitare, nei limiti della libertà individuale, tutto ciò che può mettere a rischio le persone, soprattutto quelle più fragili, come i parrocchiani e i padri anziani, e gli ammalati con diverse patologie, che costituiscono una parte significativa della nostra comunità parrocchiale.

Dopo essersi confrontato di persona o per iscritto con tutti i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale, che a loro volta hanno interpellato i partecipanti alle commissioni degli ambiti che raggruppano le nostre tante attività e gruppi parrocchiali,

il parroco chiede espressamente di continuare a partecipare con attenzione, devozione e comunione di preghiera alla trasmissione in streaming della Messa dalla Chiesa di Gesù Nazareno che da domenica 24 maggio sarà alle ore 11,30.

Questa modalità, che ci fa sentire, come molti di voi hanno testimoniato, in forte e stretta comunione spirituale nella fede in Cristo Risorto presente nell’Eucarestia, assicura il precetto domenicale del tempo emergenziale e ci aiuta a crescere in una solidarietà autentica verso i più fragili, lasciando posto in chiesa a chi ritenesse indispensabile la presenza fisica al rito, sempre a distanza, con mascherina e guanti indossati.

Con enormi sforzi economici e logistici abbiamo comunque predisposto la nostra chiesa secondo le norme dettate dal Governo e dalla Conferenza Episcopale Italiana, sanificando la struttura e i locali annessi, predisponendo segnaletica adeguata, rete e webcam per le trasmissioni e trovando volontari istruiti allo scopo. Gli orari delle messe saranno i seguenti:

Messe feriali alle 8,30, alle 9,30 (anche on line) e alle 18

con SOLI 32 POSTI disponibili;

Messe festive alle 8,30, alle 10, alle 11,30 (anche on line) e alle 18

con SOLI 76 POSTI disponibili.

 Nel ringraziarvi chiediamo la massima collaborazione e pazienza in questo periodo di emergenza.

L’ufficio parrocchiale continua a rimanere chiuso al pubblico, ma per ogni esigenza si ricevono telefonate in orario 10-12 e 16-18.

Per il bene della comunità, vi invitiamo quindi, almeno in questa prima fase, a continuare a seguire la celebrazione online per evitare pericolosi assembramenti che metterebbero tutti a rischio e risulterebbero difficili da gestire.

padre Ottorino Vanzaghi, parroco

Messa con il popolo: le parole dei parrocchiani.

Domenica scorsa, 10 maggio, al termine della messa il parroco padre Ottorino ha preannunciato che, a partire da lunedì 18 maggio, sarà possibile tornare alla partecipazione del popolo alle celebrazioni delle messe.

Una decisione concordemente firmata dal Governo e dalla Conferenza Episcopale Italiana che, tuttavia, comporterà l’adozione di una serie di precauzioni, per evitare il diffondersi del Covid19.

L’appello di padre Ottorino ai parrocchiani affinché contribuissero alla riflessione, esprimendo i loro pensieri e sentimenti, ha avuto enorme eco.

Tutti i membri del Consiglio Parrocchiale Pastorale e delle Commissioni che rappresentano i tanti ambiti di attività della parrocchia, i giovani dei gruppi, i catechisti e molte famiglie hanno scritto o telefonato al parroco.

Le valutazioni e i commenti prevalenti concordano su due aspetti: l’indispensabile attenzione e prudenza che bisogna continuare ad avere per evitare il diffondersi del contagio e il grande senso di appartenenza, di comunità vitale, che le celebrazioni e le preghiere on line – al pari del cammino di preghiera seguendo il Vangelo di Matteo, gli esercizi spirituali e la proposta di preghiera familiare con la costruzione di un angolo per Gesù durante la Quaresima – hanno comunque permesso di vivere in pieno la comunione spirituale con il Cristo Risorto, pur privati dell’Eucarestia.

E le testimonianze lo confermano: “Il momento è  incerto, i contagi calano ma non abbastanza, continueremo a sentirci uniti alla comunità partecipando alla Messa e alla preghiera in diretta o in streaming” scrive Susanna e Roberta fa eco dicendo che “non dobbiamo avere alcuna fretta, abbiamo il dovere di prenderci cura dei fratelli più fragili che abbiamo intorno, senza esporli a rischi, anche a costo di sacrifici e limitazioni di un nostro pur legittimo desiderio”.

Pur nella consapevolezza che “la messa senza concorso di popolo, così come le tante occasioni che siamo abituati a vivere in parrocchia fanno parte del nostro essere Chiesa” come ha scritto Emilio, dobbiamo “mettere alla prova la profondità della nostra fede, capace di rafforzarsi non solo in riti collettivi, ma anche in questa dimensione di comunione in solitudine” ha notato Silvia.

“Non bisogna avere fretta!” neanche per Isa e Nunzio, che continueranno a seguire la Messa e le preghiere in streaming e ringraziano per il grande dono che “ci ha permesso di rimanere uniti nella preghiera” e Lucia aggiunge che “è stato bello constatare che la nostra vita di fede non è andata in quarantena grazie all’impegno di molti, seppure con modalità e mezzi diversi”, anche perché, commenta Roberto, “Dio oltre che infinitamente buono è anche infinitamente intelligente, credo  capirà”, meglio non avere fretta.

Mauro Fresco

 

Messe e preghiere: on line

Sul sito in diretta ogni giorno messa alle 9,30, ora media alle 14 e compieta alle 21.

La domenica appuntamento alle 11.

In questo tempo di Pasqua il sito ci permette di essere vicini, malgrado la distanza alla quale siamo costretti per tutelare la salute pubblica.

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Diecimila euro da Torino per Ranchi, 50 bambini potranno studiare per un anno

Durante la Quaresima e nel tempo di Pasqua la comunità di Gesù Nazareno ha donato circa 10 mila euro che saranno utilizzati per pagare gli studi degli allievi nelle scuole di Ranchi, nella missione dei Padri Dottrinari in India.

Con questa cifra sarà possibile garantire a 50 bambini e ragazzi un futuro scolastico oltre a un piatto di riso, un libro, l’uniforme, il trasporto col pulmino e l’insegnante.

Pasqua, chiedere perdono

L’emergenza sanitaria impone ai padri Dottrinari che guidano la comunità parrocchiale di Gesù Nazareno di non amministrare il sacramento della Confessione.

Ecco l’invito del parroco, padre Ottorino Vanzaghi: “Dopo un tempo di preghiera e pentimento vi invitiamo a chiedere perdono al Signore da soli con la promessa di confessarsi non appena sarà possibile. La misericordia di Dio vi accorderà il Suo perdono. Statene certi nella fede e celebrate anche da casa la gioia della Pasqua del Signore. I padri Dottrinari vi assicurano la loro preghiera”.

In Quaresima adozione di una classe in India

Durante la Quaresima – tempo di ascolto della Parola, conversione, sobrietà, preghiera e solidarietà – la Comunità sarà impegnata a sostegno della Missione in India dei padri Dottrinari.

La sfida del 2020 è adottare una classe di studenti, che vivono situazioni di povertà estrema, nelle scuole di Ranchi e Jareya.

Con 16€ al mese si garantiscono a un bambino un piatto di riso, un libro, l’uniforme, il trasporto col pulmino e un insegnante.

La carità tuttavia non si ferma, continuate a donare con generosità: potete farlo sul conto corrente Unicredit IBAN IT87 E02008 01118 000004397330 intestato a: Parrocchia Gesù Nazareno, via Palmieri 39 – 10138 Torino – CF 97522300017, specificando nella causale Adozioni a Ranchi.

I dettagli del progetto sulla bacheca in chiesa. La carità non si ferma, continuate a donare con generosità.

La chiesa rimarrà aperta ma con orari ridotti a causa dell’emergenza Coronavirus, per offrire a chi lo desidera un momento di raccoglimento e preghiera.

Tre sere di esercizi spirituali

In questa Quaresima così particolare abbiamo comunque vissuto – seppure rintanati nella nostra casa e solo grazie a internet – gli esercizi spirituali secondo il metodo di sant’Ignazio guidati da padre Ottorino Vanzaghi.

Per chi volesse ripercorrere l’esperienza di preghiera del 24 (Giovanni, 2, 13-25), del 25 (Giovanni 3, 1-21) e del 26 marzo scorso (Giovanni 5, 1-18) pubblichiamo le tre serate in sequenza.